Quando noi “Eroi” progettavamo l’Estate
Ogni volta bisogna fare mente locale e sintonizzarsi su quei pensieri felici, che ognuno di noi riusciva a prefissare, con l’avvento delle belle giornate, quando si cominciavano a pianificare i primi progetti per l’Estate.
Avevamo idee abbastanza chiare, anche se i progetti subivano qualche mutamento in fase di “Calendarizzazione”. Le regole erano quelle solite, e si fondavano su tre principi fondamentali:
1) Quanti soldi ho?
2) Dove vado?
3) Con chi vado?
L’entusiasmo era sempre indirettamente proporzionale alle possibilità che avevamo alla portata delle nostre tasche. I tempi non permettevano grandi spazi di manovra, ma eravamo dei veri “Eroi”. Con poco si riusciva a mettere su qualcosa, che potesse appetire allo stesso tempo “Desideri e Possibilità”. Pertanto durante la gestazione del progetto, bisognava fare dei tagli opportuni altrimenti le uniche voci a rimanere immutate, sarebbero state: “Viaggio di Andata e Viaggio di Ritorno”. Come dire: Adesso mi faccio un bel panino. Il pane c’è, cosa ci metto dentro?
Ma quando “Partiva l’Embolo” non c’erano giustificazioni né scusanti: “Questo matrimonio s’ha da fare” qualunque fosse stata la combinazione, il risultato avrebbe aggiunto merito al nostro curriculum. Infatti alla fine gli esiti erano sempre positivi, al di sopra di ogni aspettativa, perché noi “Eroi” riuscivamo a gestire il tempo e le emozioni, con poco e spesso anche con niente, e forse anche per nostra fortuna, i cellulari non esistevano ancora.
“Mi sono preso una cotta formidabile. Fra fuochi e chitarre, in riva al mare e dentro un sacco a pelo. Perché tutti, una volta nella vita, abbiamo diritto di credere che le canzoni dell’estate siano state scritte apposta per noi”. (Massimo Gramellini)