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Non riesco più a sentire quegli “Odori”

Non erano momenti, ma semplici frangenti. Attimi che duravano un pò di più. Pareva che, anche il tempo contribuisse ad aiutarmi a comprendere meglio, e darmi modo di poter usufruire di quella particolare circostanza. Erano i giorni in cui tornavo a casa. Nella mia città. Dopo tanto tempo.

Certo che il tempo contava. Aveva il suo valore, perché non era mai troppo. Anzi, non bastava mai. Quelli erano momenti di “Pace”, dove tutto regnava e tutto poteva accadere. Incontrare una persona che non vedevi da anni, o quel semplice particolare che saltava subito all’occhio. “QQQ”. Quel “Qualcosa legato a Qualcosa”. Ma tra tutte le varie circostanze, ciò che rimaneva più impresso, erano  gli odori. Quelli non si dimenticano mai. Essi facevano parte di quell’insolita scenografia, che rappresentava un momento particolare della tua vita. Venivano giù a onde, durante il passeggio tra i vicoli, attraverso le persiane chiuse che fungevano da sipario, a tutte quelle finestre aperte che si affacciavano sulla strada.

In questi giorni non riesco più a sentirli. Rastrello tra le mie narici, ma  non riesco a scorgerli. Allora ne percepivi l’alito già da lontano. Chiudevi gli occhi e loro segnavano il tempo, oltre che ad indicarti la fragranza di appartenenza, alla pietanza che cuoceva sui fornelli. Erano Broccoli “Accupati”. Soffritti variopinti. Stufati di legumi. Cipollata di patate. Fritturina di pesce. Aroma di basilico. Un’immensità di fragranze che al solo sentire, ti saliva un languorino a qualunque ora della giornata. Ma non li sento più. Le finestre sono chiuse. Vedo la gente sui balconi, ma tutti i profumi rimangono dentro casa. Nel bisogno, si sono tramutati in segno di vicinanza e ricorrenza quotidiana. Essi saranno condivisi ancora, quando tutto finirà.

Sento nell’aria che sta arrivando il bel tempo. E’ la mia sensazione. Tra poco verranno sospese le ostilità. Sarà firmato un armistizio, ed io sono contento, perché rispunteranno gli odori.

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