Blog

OGNI ESTATE LASCIA I SEGNI

Ho sempre immaginato che l’Estate fosse un privilegio per grazia ricevuta, solo per chi avesse operato, lavorato e sgobbato tutto l’anno. Credevo quindi fosse logico che, queste povere anime, dopo aver patito l’impegno perpetuo, potessero solcare le “dune spiagge” così tanto anelate. Dopo aver quindi superato il tragitto arso del deserto, con l’ausilio degli “Infradito” molto utili per l’occasione, e potersi d’uopo crogiolarsi nell’arenile caldo, facendosi accarezzare dal sole, (tanto lui accarezza sempre, quando non schiaffeggia, e i segni che lascia, si vedono pure), è giunto il momento del tuffo nelle ammalianti acque marine, salmastre ed arse.

E qui vale l’allusione all’ode del Cavalier D’Annunzio, preso dal suo peregrinare poetico: “…piove su le tamerici (bla bla bla), piove sui pini scagliosi ed irti, piove sui mirti divini… ecc. ecc.”

Ecco, piove. Piove su tutto, sui “tamerici”, sui pini, sui mirti divini, ma soprattutto sul bagnato. Eh sì perché, per tutti quelli che hanno lavorato sempre, prima, durante e dopo, gli unici segni a cui hanno fatto caso, non erano quelli lasciati dal sole, a parte i muratori, noti per la loro ormai proverbiale abbronzatura, ma quelli rimasti nel conto “Obolo” della posta. E dire che anche loro avrebbero meritato un passaggio sulle dune.

Gli infradito ce li avevo già. Quest’anno ne avevo comprati due paia, ma non li ho mai usati. Prevedevo che l’Estate fuggisse via, questo fin dai tempi degli antichi, sia avanti che d.C. ma per me è passata proprio dritta. Per “caritè” diciamo che l’ho semplicemente sudata, ed anche con qualche soddisfazione professionale. Anche se il mio conto “Obolo” non ha cambiato sembianze, anzi, mi dicono che, visto quello che potrebbe accadere, si prevedono scremature. Ed ogni riferimento, credetemi, non è puramente casuale, ma fatuale (Feltri docet).

Per quanto mi riguarda la mia Estate, l’ho trascorsa sulle spiagge. Come ho già detto, vissuta con molta soddisfazione riguardo all’impegno e alle novità lavorative, ma di certo, lavorando e sudando come un turco.

Che poi non ho mai capito una cosa. E cioè il fatto che i turchi, sudino, fumino e lavorino così tanto. Ma ste cose, qualcuno, gliele ha mai dette a Erdogan?

Lascia un commento